L’edificio ha un ruolo importante nella storia del culto dei potentini: sembra sorga nel luogo in cui era posizionata un’edicola votiva con un’immagine della Madonna con il Bambino che si narra fosse dispensatrice di grazie, tanto che già nello Statuto comunale del 1455 si fa menzione del posto come Via Gratiarum. Chiusa nel 1750 a causa di problemi strutturali, la chiesa rischiò anche di essere demolita negli anni successivi; a salvarla fu proprio l’opposizione della popolazione potentina, che chiese al Conte Mazzagalli di finanziare i lavori di ristrutturazione.
Nel 1872 la struttura venne poi ampliata per accogliere un maggior numero di fedeli, ma fu quasi completamente ricostruita nel 1970 a causa del crollo del tetto.