Belvedere Donatori di sangue “Il Pincio”

Via Castelfidardo, Potenza Picena

Belvedere “Donatori di sangue”, Giardino dei Tigli o Pincio sono i vari nomi con cui è conosciuto uno dei balconi panoramici più belli delle Marche, dove la vista spazia dai Sibillini al mare. Il primo è il nome attuale dal 13 ottobre 1996, il secondo è il nome che aveva in precedenza e deriva dalla piantumazione di 50 tigli avvenuta nel 1901 che vanno a formare il viale. Il terzo è il nome che a tutti i potentini piace usare, molto probabilmente deriva dalla parziale somiglianza al Pincio di Roma, come risulta da alcuni scritti di fine Ottocento.

Da ammirare è l’imponente albero al centro del giardino “Il cedro del Libano” uno dei più vecchi delle Marche. Alcune ricerche lo farebbero risalire al 1873, anno dell’inizio della costruzione del belvedere realizzato dall’abbattimento di alcuni muraglioni facenti parte del chiostro del convento dei frati Francescani Conventuali dell’omonima chiesa che trovate all’ingresso del Pincio. Per i potentini questo è il luogo più suggestivo del Comune e invitiamo tutti i visitatori a godere di questo spettacolo. In particolare nelle prime settimane di giugno quando i tigli fioriscono ed emanano un intenso profumo che preannuncia l’arrivo della bella stagione. Da non perdere, durante le mattine estive quando il caldo si fa sentire, è la gradevole frescura ideale per leggere un buon libro e per passare qualche ora di relax. Capitando all’ora del tramonto, non ci si deve dimenticare la macchina fotografica: quando il sole inizia a nascondersi dietro il Monte San Vicino il cielo si accende di molti colori e sfumature. È impossibile da descrivere ed è obbligatorio fotografare. 

La sera il Pincio, con la sua temperatura calda ma rinfrescata da un buon venticello, è un luogo che stimola la conversazione e delle buone risate sorseggiando e degustando prodotti tipici nei locali potentini: provare per credere! 

Cosa si vede dal Pincio? Un panorama unico, mozzafiato che val parco dei monti Sibillini al Monte Conero. In basso troviamo la vallata del fiume Potenza che nasce a Fiuminata (MC) e dopo 95km, attraversando numerosi comuni, si tuffa nel mare Adriatico nel comune di Porto Recanati. La prima cosa che risalta alla vista è il Monte Conero dalla forma di una balena che si affaccia nel mare. Il parco regionale è stato istituito nel 1987 ed è il più importante promontorio dell’Adriatico dopo quello del Gargano, con i suoi 572 metri di altezza si merita pienamente il nome di “monte”. Le sue spiagge incastonate tra mare e roccia sono assolutamente da visitare, lo stesso vale per i paesi di Sirolo e Numana, Camerano –ai piedi del Conero– è denominata la città del vino “Rosso Conero”. È possibile vedere Loreto, la città della Vergine con la sua basilica contenente la casa traslata di Maria di Nazareth. Sono visibili anche le città di Castelfidardo –città famosa nel mondo per la fisarmonica–, Offagna, Osimo e Recanati, la città natale del poeta Giacomo Leopardi. Montefiore, con la sua torre di avvistamento del X secolo, ci porta verso la parte più interna della provincia fino ad arrivare a Cingoli anche detta “il balcone delle Marche” e il monte San Vicino con i suoi 1480 metri e i suoi prati perfetti per delle scampagnate.

Arriviamo a Macerata, capoluogo di provincia, che ha come luogo simbolo lo Sferisterio, un’arena semicircolare originariamente destinata al gioco del pallone al bracciale ora teatro all’aperto che ospita come appuntamento d’eccellenza la stagione teatrale “Macerata Opera Festival”. 

Per ultimo, non per importanza, il paese di Montelupone uno dei centri storici meglio conservati. 

Prima di visitare tutte queste bellezze non bisogna lasciarsi scappare la caratteristica Montesanto, nome del centro storico di Potenza Picena fino al 1862, un distillato delle Marche in cui convivono città e campagna, mare e collina. Da non perdere la Piramide De Mayo, sempre vicina al Belvedere, copia di dimensione ridotta dell’originale sita in Buenos Aires. È stata donata dalla Società Potentina di Mutuo Soccorso di Buenos Aires, importante organizzazione di potentini emigrati in Argentina. Fu posizionata nel luogo attuale con maestose celebrazioni il 16 luglio del 1967. Proseguendo verso piazza Matteotti troviamo il Palazzo Comunale, la torre civica e il teatro intitolato a Bruno Mugellini, le numerose chiese e le piccole vie caratteristiche del centro. 

A qualche chilometro di distanza, ma sempre nel Comune di Potenza Picena, è possibile raggiungere la stazione balneare di Porto Potenza Picena con la sua tipica passeggiata al mare, bella di giorno e di notte, le frazioni di San Girio e Montecanepino, immerse nelle campagne tra cantine, paesaggi collinari unici e ville storiche, come Villa Buonaccorsi.

Buona visita e buon divertimento!